Il green public procurement UE
Commissione e Parlamento spingono gli acquisti verdi, come per l’e-car associata alle FER.
Le Istituzioni europee, grazie a tre nuove direttive (che entreranno in vigore entro due anni) e alcuni progetti strategici, stanno promuovendo il Green Public Procurement, ossia l’acquisto da parte della Pubblica Amministrazione di prodotti e servizi con particolari caratteristiche di efficienza, eco compatibilità e uso delle energie rinnovabili.
Un esempio è il progetto “Buy Smart+ - Acquisti verdi per prodotti eco-efficienti”, attivo nel periodo 2012 - 2014, che rientra nei percorsi della Commissione Europea mirati a migliorare la conoscenza e a supportare la diffusione del “Green Public Procurement” presso le Amministrazioni Pubbliche, oltre che nelle realtà private. ENEA e CONSIP sono i coordinatori per l’Italia, che hanno anche collaborato alla definizione di linee guida e strumenti di calcolo per il costo del ciclo di vita dei prodotti, concentrandosi su cinque gruppi: apparecchi domestici, sistemi per l’illuminazione, apparecchiature per ufficio, componenti per l’edilizia, veicoli ed elettricità da fonte rinnovabile.
Come riportato nella stessa area informativa dell’ENEA, “in tutta Europa gli acquisti verdi o Green Public Procurement, cioè gli acquisti di prodotti e servizi con caratteristiche di sostenibilità ambientale, si stanno affermando come uno strumento chiave per ridurre i consumi di energia e per orientare la domanda e l’offerta verso beni e servizi a minore impatto ambientale. In UE le amministrazioni pubbliche destinano circa il 18% del prodotto interno lordo dell’intera Comunità alla realizzazione di opere pubbliche e all’acquisto di beni e servizi; questo porta a considerare gli appalti pubblici una potente leva per raggiungere obiettivi economici, sociali e ambientali di grande rilievo per i cittadini europei”.